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IL MONDO CHE IO VORREI

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Archivi Mensili: ottobre 2018

Il Papa : “Abortire non è giusto, è come affittare un sicario”

13 sabato Ott 2018

Posted by Guido Guidotti in Diritti Umani

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Se un figlio, frutto d’un atto d’amore, è una cosa meravigliosa, tanto meravigliosa che molti genitori darebbero la stessa propria vita anche per uno solo dei propri figli, non si capisce come talvolta quella stessa creatura possa diventare un nemico, un colpevole di così tanta colpa da meritare la morte. Una creatura così innocente che nessuno dovrebbe neanche azzardare il pensiero di fargli del male. Solo un criminale potrebbe tanto.

Ma le scuse per arrivare a tanto, ormai si sprecano. E c’è un perché neanche tanto nascosto. Dietro all’aborto, oltre alle bugie trasformate in diritti, c’è un’industria che ne beneficia. Infatti come ti muovi c’è sempre qualcuno che pensa come approfittare della situazione. Ad esempio i medici chirurghi, obiettori nell’Ospedale pubblico, ma pronti a tutto nella clinica privata. O i feti che finiscono a far parte degli ingredienti della cosmesi di lusso.

È facile scorrere i commenti degli utenti di facebook o di altri media che riportano questo intervento del Papa, per accorgersi di come ricalchino la superficialità e la contaminazione di decenni di violenza al diritto dei più deboli. Si sa che la storia è scritta sempre dai vincitori ed anche in questo caso, replicato purtroppo in tanti Paesi, sono i vincitori a scrivere le leggi e ad affermare un diritto negato ai più deboli ed agli innocenti.

Ho sempre pensato che essere innovatore o progressista sia schierarsi a fianco dei più deboli e riconoscere i loro diritti. Per esempio gli immigrati, gli incomodi,gli scarti di oggi fatti morire nel mar Mediterraneo o nelle carceri libiche senza scomodare le coscienze dei benpensanti. I ragazzi difficili che la scuola emargina e colpevolizza creandone dei disadattati o dei delinquenti. Ed anche i bimbi non accolti dai propri genitori e scartati come un rifiuto neppure degno di una vita in adozione.

Io ho conosciuto una collega che mi ha confessato che tempo prima aveva abortito perché i medici gli avevano detto che c’era il tre per cento di probabilità che il suo bambino nascesse con una malformazione. Lei e suo marito si sono sentiti autorizzati ad eliminare un bambino desiderato, amato e, per il novantasette per cento, perfettamente sano, solo per uno scrupolo ! Nessuno può garantire a nessuno che suo figlio non si ammali gravemente, che non abbia un grave incidente o che non si droghi. I rischi sono, purtroppo, seriamente molto più alti di un modesto tre per cento !!! La collega, riflettendo, ha poi abbandonato le sue paure tornando a cercare la maternità e dando poi alla luce un bellissimo maschietto. Ma purtroppo il suo fratellino maggiore è rimasto solo un angioletto che lo veglia da lassù.

Anche nel caso estremo dello stupro, l’aborto è un omicidio. Uno può anche strapparsi le vesti per lo scandalo o la bestemmia, ma se l’analisi è senza pregiudizi e sinceramente finalizzata a ricercare il diritto del più debole, c’è da ricredersi. Il bambino frutto di uno stupro è sicuramente una vittima innocente come la madre. Innocente perché non è responsabile di alcuna colpa e vittima perché privato di un padre di cui avrebbe diritto. Probabilmente vittima anche perché privato di un po’ dell’amore della madre che ricorderà con amarezza e dolore il momento del suo concepimento. La madre dovrebbe essere solidale, comprendere e difendere un figlio che è una vittima come lei. Ma se non ce la fa, la madre non è costretta a crescere un figlio che non riesce ad amare pienamente perché frutto di uno stupro. C’è anche adesso la possibilità di non riconoscere un figlio senza sopprimerlo.

Elogio quindi Papa Bergoglio che finalmente dice una parola giusta e chiara sull’aborto: «Ma come può essere terapeutico, civile, o semplicemente umano un atto che sopprime la vita innocente e inerme nel suo sbocciare? È’ come affittare un sicario». Colpevoli invece coloro che, religiosi o uomini di cultura, per anni hanno taciuto, lasciando parlare chi strumentalizzava la vita a proprio tornaconto. Poi sono restio a dichiarare la sofferenza come un dono. La sofferenza, soprattutto quando evitabile, è innanzitutto un crimine ed una grave responsabilità per chi l’ha provocata direttamente o indirettamente. Spesso tumori e malattie non sono uno scherzo di cattivo gusto del Padre creatore, ma il risultato di gravissimi comportamenti umani come per esempio inquinare la natura, fiumi, mari, aria e terreni.

È criminale anche chi ha responsabilità nel campo della salute e non agisce per il bene delle persone, ma per la carriera o il proprio profitto. Non veliamo di soprannaturale colpe umane che non meritano queste giustificazioni. Il Vangelo è innanzitutto “la Buona Novella”, non l’introduzione ad un cammino di martirio e di croce.

Chimera sicurezza

04 giovedì Ott 2018

Posted by Guido Guidotti in Senza categoria

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La sicurezza in Italia è una chimera principalmente per colpe pregresse, ma anche perchè si continua a fare distinzioni fra poveri nostrani e no.

ll capo dello Stato Mattarella firma il Decreto Sicurezza e scrive al Premier Giuseppe Conte: “Restano fermi gli obblighi costituzionali richiamati nel testo normativo ed in particolare nell’articolo 10 della Costituzione”.

Mentre le misure di contrasto alla povertà e di stimolo all’economia come il Reddito di Cittadinanza, la Flat Tax, le Pensioni di Cittadinanza, il blocco dell’aumento dell’IVA e la Pace Fiscale saranno certamente inserite nella Legge di Bilancio 2019, il recente Decreto Sicurezza approvato dal Consiglio dei Ministri a fine settembre 2018, è chiaramente impostato a contenere i diritti dei più poveri di tutti che sono gli immigrati.

Vedremo che ne verrà fuori nella versione definitiva dopo la discussione alle Camere. Per ora l’attenzione sembra solo quella atta a gratificare quella parte dell’elettorato che non vede di buon occhio i migranti. Si toglie loro diritti e gli si costruisce intorno un recinto di regole che ne complichi ulteriormente l’integrazione. Per niente sensibili alle possibilità che la contaminazione di popoli e culture possono dare per arricchire la società italiana.

Per avere davvero sicurezza bisognerebbe non gratificare la pancia, ma ragionare pacatamente di ciò che non funziona. Innanzitutto è sbagliato parlare di sicurezza e riferirsi unicamente al problema dei migranti e degli extracomunitari. È sbagliato regolamentare vari aspetti dell’immigrazione in Italia ignorando la Costituzione italiana e discriminando gli extracomunitari come colpevoli a prescindere. Ignorandone bisogni, le aspirazioni ed i diritti. Creando un deposito umano di malcontento e di discriminazione, in realtà si diminuisce la sicurezza anche e soprattutto per gli italiani!

Un vero Decreto Sicurezza dovrebbe contemplare molto di più. Sicurezza non c’è quando si sente di personaggi, stranieri e no, che delinquono contro il patrimonio o contro le persone e poi, beccati con le mani nel sacco, dopo due giorni sono già fuori. Questo fa incazzare molto le persone. Sicurezza non è farsi giustizia da solo. Le armi nelle case aumentano l’insicurezza come insegna l’America dove ci sono più morti nelle case che per terrorismo. Sicurezza è adeguare e formare adeguatamente il personale di polizia secondo i bisogni di ogni territorio.

Sicurezza è anche sicurezza ambientale: chi intossica il territorio provocando col tempo un aumento delle patologie tumorali, non può beccarsi 4 o 5 anni! Se ha provocato la morte di 50 o 100 persone si deve prendere l’ergastolo! Sicurezza nell’ambiente familiare: quante denuncie di ragazze perseguitate che restano per lunghi tempi esposte al rischio della vita per poi concludersi col solito femminicidio. In Italia uno ogni tre giorni. È sicurezza questa?

Sicurezza non è avere le carceri piene di delinquenti a carico dello Stato e tanti ex lavoratori a vivere sotto i ponti. Se il lavoro nobilita non dovrebbe mancare a nessuno, particolarmente chi ne ha bisogno per riscattarsi o per sopravvivere. Sicurezza è anche un lavoro riconosciuto e giustamente retribuito, senza risparmiare sulla salute e la vita dei lavoratori. Anche non gestito dal caporalato come è tollerato dalle istituzioni locali per la raccolta di pomodori, arance, olive, ecc. Istituzioni che tollerano le paghe da fame, gli alloggi fatiscenti ed un sistema che permane totalmente nell’illegalità. Lo straniero che arriva in Italia, non deve scomparire nel nulla. Se l’interesse delle istituzioni è solo quello di cacciarlo, per forza si nasconderà, finendo poi vittima della malavita o del traffico di organi.

Sicurezza è anche quando una bambina straniera nata in Italia, non rischia, richiamata momentaneamente nel proprio paese d’origine, di essere infibulata, costretta ad un matrimonio combinato, costretta ad abortire contro la propria volontà o costretta ad asservire alle disposizioni o alle consuetudini religiose o sociali che in Italia sarebbero reato. Le famiglie straniere che vogliono lavorare e crescere i figli in Italia devono essere messe a conoscenza ed accettare pienamente quanto fa parte della cultura e delle leggi del Paese che li ospita. Nel proprio paese dovrebbero importare conoscenze, dialogo, accoglienza. Non discriminazioni e paure.

bacio-notav-281883Quindi non pregiudizi, ma una accurata e competente programmazione ed organizzazione. Non i soliti business dei cooperanti improvvisati, ma fiducia a chi può mostrare un lungo curriculum immacolato. A chi ha vissuto e creduto veramente nella cooperazione e nel volontariato.

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